Le contrade di Monselice

Carmine

CARMINE

I colori che caratterizzano la nostra contrada sono il bianco e il rosso, in modo particolare il campo bianco rappresenta il potere ecclesiastico dell’Arcivescovo Filippo Fontana; mentre le tre losanghe diagonali stanno ad indicare rispettivamente tre scontri armati contro il tiranno Ezzelino: le due piccole ai lati indicano lo sbarco di Correzzola e la conquista di Piove di Sacco, quella centrale la liberazione della città di Padova.
Al centro un imponente Atlante, simbolo di forza smisurata che rappresenta metaforicamente per la Contrada lo spirito di sacrificio; nella mitologia classica esso rappresentava un Titano costretto a sorreggere sulle spalle la volta celeste.

Ca Oddo

CA ODDO

La Laboriosa Contrada di Ca’Oddo, cresciuta attorno alla Villa degli Oddo, erge i suoi pilastri tra storia e leggenda. Tra i suoi colori, bianco e rosa, padroneggia la Povolata, suo simbolo, maestoso e secolare pioppo nero che ancor’oggi si trova al centro delle terre del contado. Secondo la leggenda venne piantata sopra le ceneri di una donna, Artemisia, accusata di stregoneria e bruciata al rogo nel 1253; costei, in punto di morte, predisse la propria resurrezione nel momento stesso in cui la pianta fosse stata abbattuta.
Arma caratteristica della contrada è il Trabucco, la più potente tra le artiglierie meccaniche basso-medievali. Il suo utilizzo era limitato all’assedio, per la sua grandezza che ne rendeva difficile il trasporto e per il particolare tipo di funzionamento che la rendeva molto pesante; la gittata poteva arrivare a diverse centinaia di metri e il peso dei proiettili lanciati raggiungeva anche gli 800 kg.

Marendole

MARENDOLE

Il drago simbolo della Contrada di Marendole, nella tradizione europea e in
particolare in quella cattolica incarna in genere il “maligno” associato alla Bestia.
Allo stesso tempo evoca le forze telluriche oscure e primordiali che l’arcangelo Michele e San Giorgio avrebbero annientato. Il Drago abita nelle viscere della terra, dove sono celate le energie magiche che solo uomini dalle integerrime virtù morali sanno utilizzare, dominare e concentrare in sé.
La caverna come allegoria della vita interiore, rappresenta la realtà sotterranea dove
dimora il Drago allo stato latente, addormentato ma sempre pronto al risveglio.
Il suo aspetto terrificante deriva dalla natura composita dell’animale. La sua fisionomia rappresentata spesso nell’arte iconografica medievale l’emblema della
triplice natura della sua forza che è attinente:

  • alla terra per le zampe artigliate;
  • all’acqua per il corpo rettiliforme e squamato;
  • al cielo per le possenti ali.

Monticelli

MONTICELLI

I colori che contraddistinguono la contrada Monticelli sono il rosso e il nero. Il simbolo della
contrada, che a sua volta è riportato sul gonfalone, è un capitello che si innalza con una
forma di vela verso il cielo. Il personaggio storico è Francesco Petrarca che trascorse gli ultimi anni
della sua vita ad Arquà ed era solito passare dei momenti del suo otium poetico tra le campagne della contrada Monticelli appunto.

San Martino

SAN MARTINO

Il 18 Agosto 1986 nasceva l’ASSOCIAZIONE SAN MARTINO. All’inizio come Contrada della Giostra Della Rocca, ma ben presto anche come Associazione culturale.

Molte sono le iniziative svolte a Monselice nel corso degli anni, restauro della Chiesa che ci ospita, restauro delle tele, restauro della statua di Santa Lucia, mostre varie, concerti, ecc…

L’Associazione San Martino ha un libro soci di circa 150 partecipanti. da poco ci siamo uniformati al terzo settore.

Che dire, i colori giallo blu sono più attivi che mai!

San Bortolo

SAN BORTOLO

I colori che ci identificano sono il verde e il rosa, che troviamo sul nostro gonfalone a far da sfondo a quello
che possiamo definire come il vero e proprio emblema della Nobile Contrada di San Bortolo, la capasanta.
Questo mollusco bivalve, chiamato anche cappasanta o conchiglia di San Giacomo, è considerato sin
dall’antichità un simbolo di rigenerazione, salvezza e nuova vita; profondo il suo legame con il mondo della
spiritualità e della religione, tanto da essere assunto come tratto distintivo dei pellegrini – come quelli che
si avventuravano lungo il Cammino di Santiago, e che solevano portare con sé, al rientro, le conchiglie
raccolte lungo le rive galiziane come prova del loro arrivo a destinazione – e dei frati domenicani, che se ne
servivano sia per la questua, sia per dissetare i poveri e i viandanti.

San Cosma

SAN COSMA

Territorio rinomato per l’ ottima qualità del vino prodotto, è la contrada dell’ uva per
antonomasia. Il grappolo è il simbolo della borgata e su questo frutto si basa la bottega artigianale
rappresentata dai vignaioli. L’intento della contrada è quello di rappresentare tutte le fasi di lavorazione
dell’ uva, ovvero dalla vendemmia alla produzione del vino.
Presenza di tre importanti figure: la coppia formata da Speronella dei Dalesmanini, il marito Olderico
Fontana, di Monselice e Sant’Antonio, di quest’ultimo si narra che riuscì a tirar fuori una donna,
completamente asciutta, dalle acque del Bisatto (corso d’acqua che percorre le terre della contrada). Tale
donna si sarebbe buttata nel canale per disperazione a causa della mancata conversione del marito. A
protezione della città, San Cosma porta in sfilata un’arcobalestra, lunga cinque metri e larga quattro.
La terribile macchina da guerra è in grado di scagliare dardi infuocati ed è accompagnata nel corteo da un
gruppo di armigeri a cavallo e a piedi.

San GIacomo

SAN GIACOMO

Prende il nome dall’ omonimo Convento Francescano che sorge lungo una delle vie principali della città.
Il Convento di San Giacomo ha le sue origini nel lontano Marzo 1162, quando venne fondato come
Ospedale per i pellegrini. Venne trasformato quasi subito in un Monastero Benedettino e nella seconda
metà del XVII Secolo fu affidato ai Frati Francescani. Lo stendardo presenta il simbolo delle mani di
Cristo e di San Francesco che si incrociano, nel nome della carità. Sul fondo i colori simbolo della
contrada, il bianco e l’ azzurro.
Lo spirito della comunità francescana alberga nel cuore della Contrada, carità e collaborazione verso il
prossimo sono i valori che noi sposiamo. Siamo molto attivi nel volontariato e mettiamo a disposizione
il nostro tempo e le nostre energie per organizzare eventi culturali e manifestazioni. Diamo supporto
per contribuire alla buona riuscita degli eventi organizzati dal nostro comune e dalle varie associazioni
del territorio.

Torre

TORRE

La contrada Torre ha la peculiarità di avere i nobili e i burocrati come personaggi principali, i quali rappresentano la bottega artigiana. Il simbolo che rappresenta la contrada è la Torre di Monselice che domina con la sua imponenza dal 1239. Il personaggio storico è colui che seminò terrore e sgomento negli anni bui del Medioevo veneto: Ezzelino lll Da Romano. Definito dagli storici antichi come “il Tiranno”, Ezzelino era senza paura, senza moralità. Nel 1249 giunge a Monselice e la fortifica, facendo costruire le meraviglie che ancora oggi, possiamo ammirare.